ULTIMO AGGIORNAMENTO = 30 Agosto 2012

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Slideshow

VIE FERRATE

ovvero come arrampicarsi senza doversi trasformare (completamente)   in alpinisti

1) COSA SONO LE VIE FERRATE

2) L'ATTREZZATURA NECESSARIA

3) LE MIE VIE FERRATE

 

1) COSA SONO LE VIE FERRATE

Sono dette anche vie attrezzate e rappresentano il passaggio intermedio tra l'escursione alpina e la scalata.

Tecnicamente parlando occorre introdurre il discorso dei gradi di difficoltà, sia escursionistici che alpinistici.

La classificazione delle difficoltà, non applicata meccanicamente ai singoli passaggi (di I°, III° o IIV° grado che siano), ma bensì all'insieme presentato dall'intero percorso, si rivela esaustiva, poichè nella pratica è incontestabile che alcuni sentieri alpini la cui percorrenza non richiede l'uso delle attrezzature generalmente necessarie per affrontare una via ferrata (casco, cordino, imbrago, moschettoni, dissipatore) sono molto più difficili e pericolosi di alcune tratti ferrati, anche se percorsi privi di attrezzatura specifica.

E' difatti molto più semplice e rassicurante salire o scendere brevi tratti attrezzati con scalette metalliche o con cordini metallici a parete, anche solo tenendovisi per mano, piuttosto che percorrere determinati (e neanche pochi) sentieri di medio-alta quota, esposti o su cengia o su crinale, dove l'assenza di vertigini ed il passo estremamente sicuro possono fare la differenza, tra la tranquillità (sempre relativa) ed il rischio elevato di incidenti.

Per ogni ulteriore esigenza di approfondimento (molto probabili per i neofiti, tenuto conto dell'eccessiva sinteticità con cui ho affrontato l'argomento) rimando al sito della Sezione di Sassuolo del Club Alpino Italiano.

 

2) L'ATTREZZATURA NECESSARIA

N° 1 casco da montagna (non da mountain-bike o da motociclismo), utile per salvarsi la testa dalle botte contro le pareti (e gli spigoli) e soprattutto dai sassi fino ad una certa dimensione che possono cadere dall'alto. Se cade un macigno non ne viene assicurato il funzionamento...., anche perchè, per usare una metafora, col casco più duro del mondo si diventerebbe come Willy il Coyote dopo l'ennesimo tentativo fallito di acchiappare Beep-Beep (due piedi che escono da sotto il casco, il tutto alto 20 cm);

N° 1 imbrago (o imbragatura) con attacco ventrale oppure alto (leggermente migliore): lo si indossa all'inizio della parte attrezzata, chiudendo l'attacco con un cordino ben annodato (non con un bel fiocco ma con un nodo apposito), oppure con un moschettone (più un cordino più piccolo per sicurezza);

N° 1-2 moschettoni con chiusura a molla, ad alta od elevata resistenza allo strappo (meglio 2500 Kg);

N° 1-2 cordini lunghi 1 metro - 1 metro e 1/2 (a seconda dell'altezza delle persone e del tipo di attacco, ventrale oppure alto);

N° 1 dissipatore di metallo, utilizzato per disperdere l'energia che si sprigiona nell'eventualità di una caduta.

Uso dell'attrezzatura: all'attacco dell'imbrago vengono agganciati uno o più spesso (consigliato) due cordini lunghi fino alla mano estesa, cui viene fissato un moschettone ciascuno (in pratica uno per ciascuna mano). Procedendo nella via attrezzata si rimarrà attaccati tramite uno dei moschettoni al cavo di scorrimento lungo la parete del sentiero oppure di fianco alla scaletta metallica, sia in salita che in discesa. Allorquando, ogni 3-5 metri in media, si incontrerà una delle grandi viti di fissaggio della corda metallica a parete, si aggancerà il secondo moschettone dopo la vite nella direzione di marcia e successivamente si sgancerà il primo moschettone, arrivato a fine corsa contro la vite stessa. Nel malaugurato (e molto raro) caso di una scivolata o caduta, il moschettone scivolerà verso il basso lungo il cavo di scorrimento fermandosi di colpo contro la prima vite di fissaggio dello stesso che incontrerà obbedendo alla legge di gravità. In quel momento entrerà in funzione il dissipatore che, in omaggio al suo nome, provvederà a distribuire l'energia facendo scorrere per alcuni centimetri il cordino che (tramite il moschettone) da un lato vi lega al cavo di scorrimento e dall'altro è agganciato all'imbrago, e quindi a voi. Questo diminuirà accettabilmente il colpo di frusta conseguente alla caduta ed al successivo e subitaneo arresto.

3) LE MIE VIE FERRATE      Slideshow

Avendo avuto per 25 anni un appartamento in val di Sole (a Monclassico, tra Malè e Dimaro), la valle che dalla val di Non porta al passo del Tonale, confine occidentale del Trentino con la Lombardia, la maggior parte delle mie ferrate sono quelle del bellissimo gruppo di Brenta (Costanzi, Vidi, Palete, Benini, Orsi, Bocchette Centrali, Bocchette Alte, Brentari, Martinazzi, SOSAT, Ideale, Castiglioni), oltre ad alcune altre del Trentino (Brigata Tridentina a passo Gardena, dei Finanzieri sul Colac, della Tofana di Rozes a passo Falzarego), del Friuli (Ceria-Merlone) e dell'Emilia-Romagna (degli Alpini alla Pietra di Bismantova).

Mappa delle vie ferrate del Brenta

GRUPPO DI BRENTA

(appena potrò la descrizione dei percorsi corredata da immagini esplicative e consigli):

Via Ferrata Vidi

Dal Rifugio Grostè si sale rapidamente Si sale ancora verso la forcella Un piccolo ponticello e... alle spalle un panorama mozzafiato L'intero gruppo di Brenta a portata di mano il sentiero prosegue in costa qualche scala e qaulche tratto atrezzato si costeggia il bordo del burrone per chilometri qualche passaggio su neve quasi alla fine un'occhiata alle spalle

Via Ferrata Costanzi

Finito il Vidi inizia in salita il Costanzi Si sale ancora verso la forcella Valle e Forcella dei 3 Sassi. Inizia un tratto misto attrezzato. E' terminata la parte attrezzata, sono finalmente in quota!! La sottostante valle (da Dimaro a Passo Campo CarloMagno) Appena visibile il Lago di Tovel Mi volto indietro...continuo ad essere solo!! Il Bivacco Bonvecchio del Centenario, circa a metà percorso Chissà perchè si chiama il sentiero delle cime (tutte sui 2800 mt) Sono le 7 di sera, arrivo al Sasso Rosso

Via Ferrata Palete

Dal Rifugio Grostè si prende il sentiero di sinistra e poi subito quello di destra Dopo parecchia strada in leggera discesa inizia una ripida salita a tratti assistita con qualche scala verticale alle spalle in lontananza il gruppo di Brenta scavalcata una forcella si apre una valle solitaria dove i fortunati (come il solitario sottoscritto) possono incontrare numerosi camosci che rapidi si allontanano (naturalmente in salita) il lago di Tovel ancora la valle solitaria una ripida salita finale (500 mt) porta al Sasso Rosso dal quale in qualche ora si scende a valle (partito alle 8,30 del mattino dal Grostè sono arrivato a Monclassico a piedei alle 10.30 di sera

Via Ferrata Benini

dal Grostè si prende a destra e dopo un pò inizia la ferrata con un percorso in cengia che porta a questa forcella il sottostante panorama richiama l 'attenzione la sete si placa meglio con ghiaccio liquido poi inizia una ripida discesa che termina su un attraversamento nevoso la discesa vista dal basso un pò di cengia ed infine le ripide scale finali alcune delle quali apprezzabili dal basso per finire poi alla Bocca di Tuckett (da dove sto fotografando all'indietro)

Via Ferrata Orsi

Dalla bocca del Tuckett si inizia scendendo a sinistra sulla neve Alla fine di una piacevole passeggiata in costa si intravede il Rifugio Pedrotti il Rifugio Pedrotti, la cappella e la montagna retrostante La manica a vento dietro al Pedrotti Particolare della montagna

Via Ferrata delle Bocchette Centrali

dal Rifugio Pedrotti si imbocca il sentiero Nord sulla destra si imbocca la ferrata che subito s'incunea nella roccia scavata spesso affollata aggirato il Campanile Alto si prosegue in roccia attrezzata di cui abbiamo una diapositiva poi si inizia a percorrere una cengia ricavata nella roccia (si procede a tratti chinati) con sufficiente vista panoramica arrivando ad un ultimo tratto di scale in discesa su uno sperone di roccia che precede l'arrivo al Rifugio Alimonta (dal cui antistante piazzale fotografo all'indietro)

Via Ferrata delle Bocchette Alte

dalla Bocca di Tuckett una ripida salita atrezzata porta rapidamente in quota dove inizia un tratto atrezzato di saliscendi talvolta su ripidi nevai o su speroni di roccia nel nostro caso immersi nelle nuvole con lunghe scale poi un pò di meritato riposo ad alta quota ancora scale e corde in discesa fino al tratto finale che sembra non aver mai fine

Via Ferrata Brentari

Vista all'indietro verso il Rifugio Pedrotti (oramai nascosto) a sinistra si notano i Campanili Alto e Basso, gli Sfulmini e la Cima Brenta Un piccolo ponte metallico agevola il percorso Ci avviciniamo alla Punta Ideale Si inizia a scendere Cavi e scale metalliche in discesa Lunghe scale metalliche oblique Gli ultimi gradini Ecco l'ultima salita alla Bocca d'Ambiez

Via Ferrata Martinazzi

Dalla Bocca d'Ambiez il sentiero scende nella neve a sinistra il Brentari prosegue verso la Bocca dei Camosci la discesa nella neve dalla Bocca d'Ambiez è coadiuvata da un cavo metallico Suggestive tracce nella neve Il sentiero scende comodamente (sguardo all'indietro) ed arriva infine in vista del Rifugio Brentei

Via Ferrata SOSAT

Dopo il Rifugio Alimonta inizia la salita al SOSAT Si sale verso la forcella Il Brentei dall'alto Un pò di cengia esposta Si scende un pò con una lunga scala si procede sul fianco scosceso dell'altro lato Si sale rapidamente Ancora scale in salita, ma il più è fatto il panorama merita certamente Ultime sgambate su placche di roccia prima del Tuckett

Via Ferrata dell'IDEALE

Via Ferrata CASTIGLIONI

 

ALTRE VIE FERRATE

Via Ferrata Brigata Tridentina

Inizia la salita in verticale su comodi gradini Dopo un falsopiano si continua su una grande parete Si continua in parete su tratti attrezzati Ancora gradini di ferro un attimo di respiro (con cascatella) prima dell'ultimo strappo Si procede fiancheggiando la montagna Ed eccoci al ponte sospeso Un mini-passaggio tibetano Dal taglio tra le montagne si vede il sottostante Passo Discesa ripida su neve fresca (sciando con gli scarponi per chi  ci riesce)

Via Ferrata dei Finanzieri sul Colac

Primo indossare cascho e imbrago Si sale in una cengia Bel panorama Si sale in verticale La Marmolada L'arrivo e la fune in eccesso Si sale più comodamente anche da un'altra parte Pronti per la foto No Comment Si torna a valle

Via Ferrata della Tofana di Rozes, gruppo delle Tofane

Si parte entrando in galleria (Alpini 1° guerra mondiale) Si inizia a salire Un pò di cengia panoramica Quanto a comodità c'è di meglio Sempre cengia Occhio allo strapiombo!! La sottostante valle multicolore Arrivo della verticale Grotta sul percorso Il rifugio d'arrivo sulla sella tra le Tofane

Via Ferrata degli Alpini alla Pietra di Bismantova

La "Pietra" dal parcheggio sommitale Alpinisti all'opera Per la partenza della ferrata bisogna fiancheggiare la Pietra verso Dx La partenza è subito verticale Agganciarsi e partire Un tratto quasi....camminabile Dopo aver superato numerosi gradini di ferro in verticale inizia a dare un pò di respiro Una piccola rientranza dà un pò di respiro prima degli esposti tratti finali il punto d'arrivo visto lateralmente Alpinisti al sacco

Sentiero attrezzato Ceria-Merlone

partenza dall'altipiano del Montasio L'altipiano del Montasio Oramai in quota Le montagne della Slovenia Camosci Panorama verso l'inizio del tratto attrezzato panorami La salita Nuvole sul percorso