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Il 22 raggiungiamo Asayta, grande villaggio e crocevia Afar. Visitiamo il suo mercato e (dopo aver caricato un poliziotto Afar come "passpartou") l'oasi a circa 10 km, generata dai meandri del fiume Awash. Pernottiamo sul tetto del (chiamiamolo) hotel, sulle locali reti di fibre intrecciate, protetti da zanzariere. L'indomani 23 dicembre, dopo una breve ma interessante passeggiata lungo i canali di irrigazione a vedere gli uccelli tessitori circondati da nugoli di bambini entusiasti, riprendiamo ad inoltrarci nella Rift Valley sempre più abbassandoci di quota (a fine viaggio toccheremo i -120 mt sotto il livello marino), raggiungendo poco prima di sera il lago Afrera (che gli italiani, da bravi seppur tardivi colonizzatori, rinominarono Giulietti) e le sue saline. Bagno pre-cena nel grande lago tanto salato quanto poco profondo (1,5 mt).

Capanne sì, ma con più antenne paraboliche

Traffico sulla statale

Asayta, mercato di capre..

..bovini LongHorn...

...nonchè dromedari

Sartoria alla Kerouac, On the Road

Engera

Ibis sul tetto del...chiamiamolo hotel

Volatili all'Oasi

La felicità dei bambini...

...accorsi da ogni dove

1. il Tessitore unisce 2 rametti

2. si aggiunge un pò d'amore...

3. continuare a tessere

4. fatto..m'è venuta fame !!

Ancora bambini...

...o adolescenti

Ossidiana...gigante

Cimitero Afar (sopra 2 pietre per i maschi ed 1 x le donne)

Le saline del lago Afrera

Tigrini al lavoro in salina...

..a spaccar lastre di sale...

..polverizzandole ed...

..ammucchiandole